uomo dello specchio
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L’uomo dello specchio: intervista a Lars Kepler

L’uomo dello specchio è il nuovo thriller firmato dal duo svedese Lars Kepler (Longanesi), in libreria dal 12 novembre. Il commissario Joona Linna torna con un nuovo caso, per la gioia dei lettori italiani che attendevano con trepidazione. Abbiamo letto il romanzo in anteprima, e incontrato gli autori su Zoom per tre domande-lampo!

Una ragazza è stata uccisa nel parco giochi di un quartiere residenziale di Stoccolma, in piena notte. Sulla scena del crimine restano i chiari segni di un’esecuzione in piena regola. Ma chi può aver voluto infliggerle una morte così spettacolare e crudele?

Se lo chiede il commissario Joona Linna mentre scopre che la vittima era sparita nel nulla un pomeriggio di cinque anni prima, e da allora non si era più saputo nulla di lei. Joona deve ricucire i pezzi di questa storia dai contorni sempre più inquietanti, trovare il colpevole e consegnarlo alla giustizia il prima possibile. Ma come fare? Da dove partire se nessuno sa, nessuno ha visto?

Eppure qualcuno deve avere visto, qualcuno che forse non vuole parlare o non riesce a parlare. Qualcuno che per qualche oscuro motivo dev’essere aiutato a ricordare, perché il segreto è imprigionato nel buio della sua mente. Ed è per questo che Joona, bloccato in un labirinto di specchi, decide di infrangere ancora una volta le regole della polizia. Perché sa di non avere altra scelta, deve ricorrere all’aiuto di un professionista che in passato gli ha fornito la chiave per arrivare alla verità: il dottor Erik Maria Bark, meglio conosciuto come l’Ipnotista…

l'uomo dello specchio
©Ewa Marie Rundquist
Entrambi avete una formazione artistica affascinante. Perché dedicarsi poi alla scrittura di thriller? Cosa rende la crime fiction un mezzo di narrazione avvincente?

Crediamo che tutto abbia avuto inizio quando abbiamo deciso di creare Lars Kepler. Lars Kepler è stato la chiave per poter scrivere insieme, cosa che desideravamo molto ma che era difficile a causa dei nostri differenti stili. Abbiamo sempre amato i thriller e i gialli, ma non ne avevamo mai scritti prima. Di questo genere amiamo la ricchezza, e il fatto che ti permette di raccontare ogni aspetto della società. Puoi trattare temi importanti e allo stesso tempo intrattenere il lettore.

È anche un genere impegnativo, ed è un bene che siamo in due. Le storie diventano spesso molto intricate, e poterle gestire e discutere insieme è un grande aiuto!

Siete noti per aver dato vita a criminali psicologicamente complessi e veramente terrificanti. L’uomo dello specchio non fa eccezione! Come entrate nella testa degli assassini che raccontate? Avete qualche teoria sul perché così tanti di noi siano così affascinati dai serial killer?

Prima di tutto, proviamo a comprendere il nostro “cattivo”. Ci interessa moltissimo la dimensione psicologica del killer, più che il suo essere un “mostro”. La definizione stessa di serial killer è data dal suo bisogno di uccidere ancora, e ancora. Il motore che lo muove è quindi psicologico. Nel momento in cui riesci ad avvicinarti a questo motore, a questo bisogno, hai in mano la chiave per comprendere il killer, e per raccontarlo. Come scrittori, il “cattivo” nel romanzo è un personaggio importantissimo, a pari merito con il protagonista. Per questo, facciamo tantissima ricerca su veri casi, e veri killer, e poi tutto questo bagaglio si intreccia con le nostre paure e dà vita ai nostri killer fittizi.

Qual è il miglior consiglio che avete mai ricevuto come scrittori (e che forse dareste a chi volesse intraprendere questa strada)?

Continua a scrivere, e non arrenderti. Non essere troppo critico nei tuoi confronti quando sei agli inizi: migliorerai. E soprattutto, scrivi il libro che vorresti leggere.

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L’uomo dello specchio di Lars Kepler (Longanesi) vi aspetta in libreria dal 12 novembre.

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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