SCREAM, l’assassino è nel poster: la nostra recensione!

Era il 1996, e SCREAM arrivava nelle sale statunitensi. Cosa c’era di strano? Era dicembre, e si trattava di un horror splatter a base di feroci coltellate, fiotti di sangue, tutto il pacchetto. In Italia il film uscì l’anno seguente, e come potremmo festeggiare i venticinque anni dall’uscita? Ma tornando a Woodsboro, naturalmente! Abbiamo visto SCREAM (2022) in anteprima, ed ecco la nostra recensione!

La trama

Venticinque anni dopo la serie di efferati e crudeli omicidi che sconvolse la tranquilla cittadina di Woodsboro, un nuovo assassino con la maschera di Ghostface prende di mira un gruppo di adolescenti. La città ripiomba nel terrore e le paure di un passato che sembrava ormai sepolto riaffiorano.

La nostra recensione

C’è un motivo, se la pellicola di Wes Craven del 1996 è ormai iconica. La capacità di regista e sceneggiatori di fondere horror e satira conquistò il pubblico, e lo conquisterà anche oggi. Tornare a Woodsboro mi ha emozionata, così come ritrovare “i sopravvissuti”. Neve Campbell, Courtney Cox e David Arquette si calano infatti nuovamente nei panni di Sidney Prescott, Gale Weathers e Dewey Riley. Il loro obbiettivo? Mettere fine, una volta per tutte, a questa storia.

Vincente l’idea di riproporre la sequenza di apertura, che stavolta vede la giovane Tara (Jenna Ortega) sopravvivere per miracolo al misterioso killer, emulatore di quello che venticinque anni prima terrorizzò la città. La sorella maggiore, Sam (Melissa Barrera), torna di corsa in città insieme al fidanzato Richie (Jack Quaid). Ben presto, lei e gli amici di Tara realizzano che l’intento del killer sembra quello di dare vita al suo personale film horror. Ma come sceglie le sue vittime? Cosa lega Tara e Sam al ragazzo ucciso poco dopo?

Non posso dirvelo, è uno dei colpi di scena del film. Ma quello che posso dirvi è che nei 120 minuti che resterete in sala, non vi annoierete. Nemmeno per un minuto. Se avete amato Scream, ritroverete qui lo spirito horror tendente allo splatter condito di ironia che lo caratterizzava. Se questo è il vostro primo approccio alla serie, invece, i numerosi e costanti riferimenti all’originale vi aiuteranno a non sentirvi pesci fuor d’acqua. È vero che il film si inserisce al 100% nel filone nostalgia che sembra attraversare la produzione per piccolo e grande schermo da tre/quattro anni. Però è altrettanto vero che risulta godibile anche a chi nel 1996 non era ancora nato.

Sidney, Gale e Dewey sopravvivranno ancora una volta? Chi lo sa (io, ma non ve lo dico). Quello che è certo è che rivedere Neve Campbell a Woodsboro mi ha emozionata. Se devo scegliere un passaggio particolarmente riuscito, sicuramente la sequenza della duplice aggressione allo sceriffo e a suo figlio. Siamo portati a credere che avverrà in un determinato modo, e invece viene poi sospesa e trascinata in modo da darle uno svolgimento leggermente inaspettato.

Ma veniamo al dunque. L’assassino (o gli assassini: il franchise insegna che spesso sono due). Prevedibile, non prevedibile? Sì e no. Io ho cambiato idea tre volte durante la visione, e alla fine avevo indovinato a metà. Viene suggerito esplicitamente nel film chi è l’assassino, quindi orecchie tese e occhi aperti.

E ovviamente, occhio ai coltelli. Ormai lo sappiamo, è buona norma averne un ceppo in bella vista sul bancone della cucina, per potersi difendere in ogni momento. Io invece ce l’ho in un armadietto, quindi sostanzialmente sono spacciata. Buono a sapersi.

Devo essere sincera, temevo un disastro. E invece, sono state due ore di puro intrattenimento, con qualche sussulto e un paio di personaggi davvero azzeccati. Nonché la gioia di ritrovare vecchi amici, e anzi, chissà che non sia giunta l’ora di un rewatch degli originali. Sempre con il ceppo di coltelli di cui sopra a portata di mano, sia chiaro.

SCREAM (2022) è in sala dal 13 gennaio, distribuito da Eagle Pictures.