dio ci vuole felici
Libri

DIO CI VUOLE FELICI, di Elisabetta Rasy

Con Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza di Elisabetta Rasy, HarperCollins inaugura la collana “scrittrici/scrittori”. In essa, importanti autrici e autori dei nostri giorni dialogano con l’opera e la vita di grandi autrici e autori del passato. È la lettura giusta per la Giornata della Memoria, ed ecco la nostra recensione.

La trama

Etty Hillesum, scomparsa poco prima di compiere trent’anni ad Auschwitz, con il suo diario e le sue lettere ci ha lasciato una straordinaria testimonianza del cuore nero del Novecento. È diventata un simbolo della resistenza spirituale di fronte al Male. Ma prima di trasformarsi in una figura simbolica l’intrepida ebrea olandese è stata una giovane donna libera, inquieta e irriverente. Tenacemente intenta alla scoperta di sé stessa e del senso dell’esistenza, desiderosa di amore e di amicizia nelle loro mutevoli forme, dall’affetto e dalla tenerezza fino alla passione assoluta. Vera maestra di una giovinezza senza tempo in cui ognuno può riconoscere le proprie emozioni, la forza e la fragilità, la paura e il coraggio.

Ci sono libri che, se non cambiano la vita, ci toccano in profondità e ci fanno scoprire qualcosa di noi che non sapevamo. Questo è stato il Diario di Etty Hillesum per Rasy. E ricostruendone la vicenda umana e letteraria, si è trovata a indagare su sé stessa, tra ricordi e riflessioni, e sui temi eterni della vita umana. I complicati arabeschi dell’amore, le tortuose vie dell’anima, la necessità di non soccombere all’orrore, la possibilità di trovare gioia anche nei momenti più difficili, il desiderio di vivere a pieno la propria vita. E infine il senso della scrittura autobiografica, questa singolare inchiesta sui propri segreti e misteri.

Con la maestria dei grandi autori, Rasy intreccia la vita di Etty Hillesum con quella di altre giovani donne straordinarie dello stesso terribile periodo storico. Da Edith Stein a Simone Weil a Micol Finzi-Contini, l’eroina del romanzo di Giorgio Bassani. E anche con le vicende di scrittrici e scrittori amati e dei loro altrettanto amati personaggi. Fino a comporre un doppio romanzo di formazione, quella dell’indimenticabile ragazza olandese e la propria.

dio ci vuole felici
Etty Hillesum nel 1939

La nostra recensione

Il mondo femminile è al centro di tutti i molti libri scritti da Elisabetta Rasy nel corso di una lunga carriera letteraria e giornalistica. I suoi romanzi sono costruiti attorno a grandi protagoniste, mentre i saggi sono dedicati a donne che si sono affermate nell’arte, nella letteratura, nella fotografia.

Nel caso di Dio ci vuole felici Rasy ci racconta la figura controversa e luminosa di Etty Hillesum. Una giovane ebrea olandese il cui “Diario” venne pubblicato molti anni dopo la sua morte avvenuta nel 1943 ad Auschwitz. Il Diario è diventato un libro di culto per migliaia di lettori a partire dalla sua prima uscita nel 1981. Raccontandoci la storia di Etty, che vive gli ultimi anni della sua breve vita nella cupa Amsterdam occupata dai nazisti, mantenendo un forte equilibrio interiore e senza abbandonarsi all’odio e alla disperazione nemmeno di fronte alla consapevolezza della morte, Rasy compie una serie di raffronti con tanti altri autori che sono stati importanti per la sua formazione. Virginia Woolf, Marguerite Duras, Katherine Mansfield, ma anche Joseph Conrad e Primo Levi.
Dio ci vuole felici diventa così non solo una specie di autobiografia basata sulle emozioni provate leggendo gli autori preferiti e sugli stimoli ricevuti da questi incontri letterari, ma anche un invito a chi legge ad avvicinarsi agli stessi scrittori.

Per non dimenticare

Il fitto intreccio di rimandi e citazioni, anche di vittime del nazismo che incrociano la vita di Etty Hillesum, come Edith Stein o Anna Frank, fa sorgere nel lettore una domanda.

Cos’avrebbero potuto dare al mondo queste giovani donne, di cui ci restano lasciti così importanti rispetto alla brevità delle loro vite, se non fossero state annientate dalla follia nazista? Quanti quadri avrebbe dipinto la pittrice tedesca Charlotte Salomon, altra figura di talento citata dall’autrice? Quanti libri avrebbero potuto pubblicare Etty Hillesum e Anna Frank, che sognavano un futuro da scrittrici?

Attraverso le pagine di Dio ci vuole felici, Elisabetta Rasy ci invita a conoscerle meglio e ad apprezzarne gli scritti che ci hanno lasciato. Ma soprattutto a non dimenticarle.

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Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza di Elisabetta Rasy (HarperCollins) è in libreria.

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