virgin river
Serie Tv

VIRGIN RIVER 3: la nostra recensione (e una valle di lacrime)!

Virgin River, serie televisiva statunitense creata da Sue Tenney, basata sull’omonima serie di romanzi di Robyn Carr (editi in Italia da Harmony), è già stato rinnovato per una quarta stagione. Ma da oggi è disponibile su Netflix la terza, e noi siamo prontissime a condividere con voi le nostre impressioni!

Non si può guardare Virgin River una puntata alla volta. Virgin River si guarda in un’unica maratona straziacuore, e la terza stagione non fa eccezione. Decisamente da guardare se trovate rigenerante farvi un bel pianto catartico, perché tra malattie terminali, decessi e rotture a questo giro non c’è granchè da sorridere.

virgin river
ALEXANDRA BRECKENRIDGE as MEL MONROE in episode 3×03 of VIRGIN RIVER Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2021

È sicuramente una stagione di passaggio per tutti i nostri amati abitanti di Virgin River. Ognuno di loro si trova ad affrontare sfide importanti e impegnative, a cominciare da Jack (Martin Henderson). Lo avevamo lasciato sul pavimento del suo bar con un proiettile nel fianco, e lo ritroviamo alle prese con un’amnesia da stress che gli impedisce di ricordare il volto del suo aggressore. Non solo: la lotta per ottenere la custodia congiunta dei gemelli sembra non avere fine.

Anche la relazione con Mel (Alexandra Breckenridge) non è tutta rose e fiori, e devo ammetterlo: ho sempre tifato per questa coppia, a cui sono affezionata anche da lettrice della serie, ma… forse a Mel serve altro. Quello che vediamo dall’inizio del loro rapporto è il suo costante cercare di andare incontro alle esigenze di Jack, ma quando toccherà a lei avere ciò che desidera? È stato bellissimo vedere acquisire una consapevolezza sempre maggiore dei suoi desideri e delle sue esigenze, fino a mettersi per una volta al primo posto. Go Mel!

virgin river
ALEXANDRA BRECKENRIDGE as MEL MONROE and MARTIN HENDERSON as JACK SHERIDAN in episode 304 of VIRGIN RIVER Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2021

Questo mese dobbiamo dire addio a un personaggio tra i più dolci e amorevoli di tutta Virgin River, ahimè. Tenetevi forte, perché ci sono scene da vero #piangerone e non so se siete preparati. Io non lo ero, affatto! E c’è di più! Uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, che nel corso del tempo passa da farsi odiare profondamente a trasmettere grande tenerezza, riceve una diagnosi terribile. TERRIBILE. E anche in questo caso… non ero pronta!

Ci sono due relazioni che, per dieci episodi, vivono uno sviluppo di grandissimo impatto emotivo per lo spettatore. La prima è quella tra Preacher e Christopher (Chase Petriw). Il marine reinventatosi cuoco fa del suo meglio per prendersi cura del figlio di Paige, ancora in fuga. E il loro rapporto è uno dei più teneri e amorevoli dell’intera serie, anche se, ci tengo ad anticiparvelo, con un finale di stagione che lascia decisamente con il cuore in gola. E poi la seconda, quella tra Doc (Tim Matheson) e Muriel (Teryl Rothery). I tentativi di seduzione della seconda stagione sono ormai un lontano ricordo: i due sono uniti da un’amicizia sincera e condividono gli stessi interessi.

virgin river
TIM MATHESON as DOC MULLINS and TERYL ROTHERY as MURIEL in episode 304 of VIRGIN RIVER Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2021

L’amicizia è al centro di Virgin River, forse anche più delle storie d’amore che normalmente alimentano questo genere di narrazione. Amicizia tra uomini, tra donne, tra uomini e donne, sempre basata sul profondo affetto e sul rispetto reciproco.

Anche questa terza stagione vede una fotografia meravigliosa. E ci regala splendide vedute di boschi rigogliosi e corsi d’acqua di un blu che Photoshop non potrà mai replicare. Ci si ritrova a desiderare un trasferimento immediato nelle vicinanze, esattamente come mi è accaduto anni fa guardando Cedar Cove. O come mi succede a ogni nuova stagione di Chesapeake Shores (quinta stagione, where are you?).

Non vi bastano dieci puntate? Allora è il momento di scoprire come tutto è iniziato, e immergervi nella lettura dei romanzi di Robyn Carr! Harmony li sta riproponendo tutti in pratici volumi bind-up (due romanzi a volume), inclusa la novella natalizia mai stata disponibile in cartaceo.

virgin river

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *