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LUIGI GHIRRI, in arrivo la mostra “Zone di passaggio”

Raccontare l’importante ruolo che il buio riveste nell’immaginario collettivo e come fonte di ispirazione in fotografia e non solo, attraverso un ampio percorso dedicato a una serie di immagini con ambientazione notturna realizzate da Luigi Ghirri durante la sua produzione: è quello che si propone la mostra Zone di passaggio, che fa parte del programma di Fotografia Europea, in programma dal 26 aprile al 2 marzo 2025 ai Musei Civici di Reggio Emilia.

Il buio, la luce (and everything between)

Le “micro-rotture” generate da improvvise illuminazioni ampliano la riflessione grazie ai progetti di autori contemporanei di fama internazionale. Da Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri a Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska van der Molen, che indagano le zone di passaggio tra buio e luce.

zone di passaggio

56 immagini notturne, tra lampi e bagliori

La mostra, a cura di Ilaria Campioli, mette al centro una selezione di 56 immagini di ambientazione notturna di Luigi Ghirri che raccontano di «luoghi illuminati in maniera provvisoria. Spazi che vivono una loro discreta semioscurità. Che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria.» Spazi capaci di sollecitare l’attivazione di una lettura alternativa del reale.

Per Luigi Ghirri sono i bagliori, i lampi e le piccole intermittenze, ad esempio quelle delle lucciole, ad esprimere le migliori modalità di illuminazione. Mantengono infatti intatta la percezione di quell’oscurità troppo spesso cancellata in favore di una illuminazione da «set cinematografico. Dove sembra sparire tutta la magia ed il fascino della luce».

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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